DIFESA IN GIUDIZIO PENALE

Il diritto alla difesa dell’indagato – imputato è costituzionalmente garantito.

Nel giudizio penale è onere del Difensore rendere evidenti al proprio Assistito, persona fisica o giuridica, preliminarmente, i propri diritti, come desumibili dalle disposizioni normative, quindi, gli argomenti tecnico giuridici che caratterizzano l’atto di accusa, esplicitando il valore delle prove o indizi a carico della Persona sottoposta alle indagini.

Lo Studio dà particolare rilievo al primo incontro-colloquio a fini di inquadramento generale del tema accusatorio e della effettiva possibilità, ponendo attenzione al fattore umano, di potere intraprendere l’azione difensiva.

Sciolta la riserva, lo Studio porrà particolare attenzione ai temi probatori fin dai primi atti istruttori, in azione sinergica con il proprio Assistito, al fine della costituzione di una efficace proposizione difensiva, da fare valere in confronto dialettico con la Procura procedente già nella fase delle indagini preliminari; è questa la fase processuale che costituisce il vero momento di ricerca della prova a favore della persona sottoposta alle indagini e di contestazione delle

tesi accusatorie della Procura, da fare valere con adeguate istanze, memorie e non da ultimo facendo ricorso alle indagini difensive, ma ancor più al potere dovere della Procura – art. 358 c.p.p. – di svolgere “accertamenti su fatti e circostanze a favore della persona sottoposta alle indagini”.
È evidente il valore rilevante che lo Studio dà a questa fase processuale e alla Udienza Preliminare davanti al GUP.
Negli anni, impropriamente, si è ritenuto che detta udienza, che è una fase del procedimento penale, avesse la funzione di mero controllo di legittimità e di merito della richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura; più volte, arbitrariamente, è stata definita udienza di passaggio;

invero, è udienza di valutazione probatoria piena atteso che il G.U.P. – Giudice della Udienza Preliminare – ex art. 425 c.p.p., valutati gli atti, può pronunciare Sentenza di non Luogo a Procedere”; ne consegue per il Difensore il dovere di un impegno totalizzante e per l’Imputato l’onere di contribuire fattivamente alla definizione della tesi difensiva.

A seguito del rinvio a giudizio lo Studio procederà all’esercizio delle più opportune difese nel rispetto delle tesi difensive concordate con l’Imputato, ponendo in essere gli adempimenti come per legge.

Adeguato rilievo è dato alla condizione umana del proprio Assistito e alla tutela da inconferenti interventi su mezzi di comunicazione che possano ledere la serenità del processo.

AREE DI COMPETENZA DELLO STUDIO:

  • Reati Societari e dei Mercati Finanziari (TUF Dlgs 58/1988 e norme collegate).
  • Reati Fallimentari.
  • Reati Tributari.
  • Reati contro la Pubblica Amministrazione.
  • Reati in violazione della normativa ambientale: T.U. 152/2006 e norme collegate.
  • Reati in violazione della normativa su salute e sicurezza sui luoghi di lavoro D.Lgs. 81/2008 e norme collegate.
  • Reati nella materia del diritto alimentare.
  • Responsabilità amministrativa – rectius penale – delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni ex D.Lgs. 231/2001.
  • Reati derivanti dall’esercizio della professione medica.
  • Reati commessi con il mezzo della stampa; l’azione di remediation esercitata dallo Studio.
  • Reati in materia di violazione della disciplina della sicurezza delle Ferrovie e norme collegate; IV pacchetto ferroviario e normativa di recepimento in Italia.